mercoledì 8 novembre 2023

Governo Itaca.

Giorgia Penelope fa e disfa la sua tela. L'ha chiamata "imposta sugli extraprofitti", poi "prelievo forzoso", poi ha disfato tutto ed è ripartita da capo.
La tela "blocco navale" l'ha solo annunciata, ma non ha abbastanza filo.
L'unico sveglio è il cane Argo: è l'unico a corte che non abbaia per niente.
E' pieno di proci, con la P. Tutti odiano i proci: sono omopobi.
Il procio col ciuffo lo hanno appena cacciato via. Ma non era più procio da tempo e bisogna prenderne atto. Lo riconoscevi perché si toccava il cervello continuamente.
Incrollabile la fede di Penelope nell'acheismo, contro i terroristi figli di Ilio, ma soprattutto di Troia (la città, che avete capito), che vengono a rubarci il lavoro e le donne.
Ulisse è via da un Ventennio. Ma ha fatto anche cose buone.

martedì 9 luglio 2019

Bon compleanno!

Ieri, per caso, navigando sul web, mi sono imbattuto in questa maglietta.


Ne avevo una uguale, precisa, comprata negli anni '80.
La comprai da Croci, un tizio che aveva una stupenda bancarella al mercato di Varese: vendeva ciò che ora chiamiamo band merchandising.
La sfoggiavo con la tipica baldanza dell'adolescente metallaro, schierato dalla parte dei buoni, non di quei fighetti "paninari" che ascoltavano Radio Deejay e si vestivano tutti uguali come robottini.
(All'epoca ero molto convinto di stare dalla parte dei buoni. Poi sono diventato grande, e ho scoperto che avevo ragione, ma i buoni erano più numerosi di quelli che conoscevo all'epoca, che per altro sono rimasti nel mio cuore, e su alcuni, che giudicavo mammolette perché non usavano la chitarra elettrica distorta, mi sbagliavo di grosso).
Con quella maglietta andai al Monsters of Rock del 1991, e mi fermarono in tanti per dirmi che avevo una gran bella maglietta. Uno mi propose di scambiarla con la sua appena comprata. Sì, quel coglione era già ubriaco quando mi fece questa proposta del piffero.
Quella maglietta oggi mi potrebbe servire da manicotto, se ce l'avessi ancora. Invece, proprio perché non mi stava più, la regalai. Alla mia ragazza dell'epoca. Le faceva da miniabito.
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Ero un po' combattuto se ricomprarla. Ma alla fine ho preso la decisione più razionale, quella che ci si aspetta da un ingegnere quarantottenne.
Arriva la settimana prossima.
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Oggi apro Facebook e scopro che è il compleanno del mio adorato Bon Scott. Si vede che l'ho trascurato un po' nell'ultimo periodo e allora ieri mi ha ricordato che nell'Olimpo dei miei cantanti preferiti, anzi dei miei artisti preferiti, lui sta al posto d'onore, quello più vicino al bar. E che almeno il giorno del suo compleanno vuole un po' di attenzioni.

Auguri Bon, ci manchi tanto.

venerdì 12 aprile 2019

Il pendolare di Foucault

Stazione di Rogoredo.
Un panino da **** costa 5 euro e mezzo: il titolare abita al boschetto, evidentemente. Sì, dai, il boschetto di Rogoredo, il bosco della droga. Quello.

Sì avvicina una tossica... ah no è solo brutta. Veramente brutta. No dai, si droga sicuro.

Un addetto ai cestini, con la tuta più pulita del camice di un chirurgo, cambia i sacchetti parlando al telefono - in spagnolo - e ride, ride, si diverte un sacco. E noi ci lamentiamo che in ufficio non funziona il distributore dell'acqua frizzante. Per dire.

Il treno per Greco Pirelli deve essere stato bombardato. Durante la Seconda Guerra Mondiale. Se no non si spiega.

Salgo sul treno. Ci sono più rider qui che ciclisti al Giro d'Italia. E anche loro vanno come un treno. Se ci salgono sopra.

Prendere due treni per andare al lavoro non è difficile. Il casino è metterli d'accordo. O ricordarsi che prima uno, poi l'altro, non tutto insieme ché poi non li digerisci.

I treni hanno il pregio di farti sembrare meno fastidiosa la sinusite.

Al corso di meditazione orientale e rilassamento i primi della classe sono pendolari e utenti del treno. Nessuno come loro riesce a riposarsi, o addirittura a dormire, in ambienti disagevoli, come loro. Ci vuole un lungo allenamento ma alla fine non vinci niente.

Il miglior esempio di espressione tra lo stupore e la gioia la usano i pendolari: "Toh, che coincidenza!".

La coincidenza che ho appena perso, intanto che scrivevo queste vaccate.