martedì 13 febbraio 2018

Breve storia di perversione

La ragazza che ha il posto accanto a me si siede e comincia ad armeggiare con la sua borsetta. Appoggia il cappotto sullo schienale davanti, tira fuori lo smalto e lo mette sulle unghie, estrae un metro cubo di oggetti da dentro la borsa facendomi tornare alla mente Eta-Beta e Mary Poppins, sempre senza disturbare né fare alcun rumore molesto. Una donna, fatta e finita, con la giusta dose di femminilità e la giusta tonnellata di oggetti in borsa.
Poi il colpo da maestro: estrae un oggetto cilindrico, in materiale plastico, un po' peloso, usato molto più dalle donne che dagli uomini, ma comunque mai visto usare in treno, almeno fino ad oggi.
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qui una breve pausa per farvi pensare malissimo. questa frase sarebbe da scrivere in corsivo: se volete, ruotate lo schermo verso destra per ottenere l'effetto.
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Comincia a strusciare l'oggetto, con un certo piacere e molta diligenza, facendo un lavoro perfetto. Quasi quasi le chiedo se fa la stessa cosa al mio.
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seconda pausa per farvi pensare malissimo, e preparare una difesa d'ufficio per giustificare la vostra perversione
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Alla fine dell'operazione il cappotto è perfetto: non c'è più un pelucco.
Gran bel lavoro, complimenti, ma lo sconcerto rimane: non so voi, ma io un levapelucchi non l'avevo mai visto usare su un treno.

Ma voi a che cosa avevate pensato?

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