La metropolitana era semivuota. Lei sedeva di fronte. Lui la guardò, notò quegli occhi grandi e sinceri, le sorrise e, cosa insolita per un timido, le disse "Signorina, con quegli occhi, mi lascia senza fiato". Mentre lui si mordeva le labbra, pensando a quanto era stato stupido a dire quella frase, il vagone si illuminò del rossore sulle guance di lei.
Avevano lavorato fianco a fianco per anni, passavano tutto il tempo insieme, ma fuori dal lavoro non si incontravano mai. Un giorno, lui si licenziò, aveva trovato di meglio. Si scambiarono i numeri del cellulare personale; prima avevano sempre usato quello aziendale per comunicare.
Dopo due giorni, lei si accorse che non le piaceva più il lavoro. La giornata si trascinava stancamente, e tutte le cose intorno ricordavano lui. Non si era mai resa conto che la vita senza di lui era vuota.
Gli mandò un curriculum: si incontrarono in pausa pranzo, e i baci fecero dimenticare loro che la giornata lavorativa comprendeva il pomeriggio.
Correva sempre dietro alle ragazze, e più erano stupide, più gli piacevano. Era il re della discoteca, lo sciupafemmine dell'azienda; aveva lasciato il ricordo di una notte a tutte le segretarie e gran parte delle impiegate, aveva messo in pericolo parecchi matrimoni.
Non aveva messo in conto che il primo no l'avrebbe imprigionato per sempre.
Il blog del capellone smilzo più famoso del web! Ehm... più bello del web!... oddio... Il blog di quel pennellone riflettente che tutti amano, a loro insaputa. Insomma, il mio blog.
mercoledì 8 luglio 2009
Piccoli inizi di semplici storie d'amore
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2 commenti:
l'hai scritto tu ?
è molto bello...
scrivi benissimo, peccato solo sia così corto !
grace
grace,
Sì, è roba mia.
Grazie per i complimenti.
Ho cercato di scrivere storie piccolissime e delicate. Probabilmente ne scriverò altre, appena ne avrò l'ispirazione.
E aspetterò i commenti tuoi e di chi vorrà farmi sapere che ne pensa.
Ciao.
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